Versione originale di "Unrepentant: Kevin Annett and the Canada's Genocide".
Per la versione in italiano andate
qui.
Kevin Annett, classe 1956, è uno scrittore canadese ed ex-ministro della Chiesa Unita del Canada. Nel 1995 viene cacciato dalla Chiesa Unita per aver diffuso notizia del genocidio dei bambini nativi canadesi nelle scuole residenziali.
SCUOLE RESIDENZIALI
Fondato nel XIX secolo, il sistema scolastico residenziale canadese-indiano nasceva con lo scopo di forzare l'assimilazione delle popolazioni aborigene canadesi alla società europea-canadese.
L'intento della scuola, che separava i bambini dalle loro famiglie, è stato descritto da molti come "uccidere gli indiani sin da bambini".
Fondate nell'ambito dell'Indian Act, dall' Indian and Nortehrn Affairs Canada, un ramo del governo federale, le scuole erano amministrate da confessioni di diverse denominazioni:
-circa il 60% dai cattolici romani
-intorno al 30% dalla chiesa anglicana e dalla Chiesa Unita canadese.
La chiusura delle scuole è stata avviata nel 1969 e si è conclusa negli anni Novanta.
Secondo Annett, la responsabilità è della Chiesa (compresa quella cattolica) e del governo canadese che non hanno mai ammesso finora, pubblicamente, quello che è successo.
IL DOCUMENTARIO. "UNREPENTANT: KEVIN ANNETT AND THE CANADA'S GENOCIDE" (108')
Dal libro "Hidden from History: The Canadian Holocaust" (2001), nasce nel 2006 il documentario, diretto da Louie Lawless, che denuncia gli abusi subiti nella metà del XX secolo dagli aborigeni canadesi nelle scuole residenziali.
Centinaia di migliaia di aborigeni sono stati rinchiusi, dopo essere stati rapiti alle famiglie, e costretti a parlare solo inglese, a dimenticare la propria cultura e a professare la religione cristiana e cattolica. Qui avrebbero subito violenze fisiche e sessuali, elettroshcok, sterilizzazioni e, in molti casi, la morte.
Si tratta di un documentario low-budget (realizzato con meno di 2000$).
E' stato il regista Lawless a contattare Annett, che figura anche nel documentario per rendere più facile l'immedesimazione da parte dei canadesi.
"Unrepentant" ha vinto il premio di Miglior Documentario, nell'edizione del 2007 del Los Angelese Independent Film Festival.
Qui sotto ho tradotto buona parte del testo, scritto da Kevin Annett e pubblicato nel sito www.hiddenfromhistory.org, che spiega, in modo semplice e diretto, il contesto del genocidio e la questione aborigena canadese.
Annett individua responsabili, dinamiche storiche dei fatti e, infine, una possibile direzione di cambiamento.
"PREAMBOLO: CHI SIAMO E COSA DIVENTEREMO?
E' arrivato il momento di porre fine alla nostra complicità nell'omocidio di massa.
Il nostro smascheramento del genocidio canadese ha simultaneamente accusato l'ordine sociale che l'ha avviato. La società cristiana euro-canadese, nell'insieme, è condannata al banco degli imputati insieme a quelle persone che hanno prestato servizio nelle scuole residenziali indiane, sterilizzato e assassinato bambini, diffuso il vaiolo e scavato fosse comuni.
Nonostante i loro migliori sforzi per ignorare questo fatto e contenere l'intera questione con pseudo-"scuse", il governo canadese e i suoi partner cattolici, anglicani e della Chiesa Unita ora affrontano lo stesso tipo di resa dei conti storica che i nazisti tedeschi hanno avviato dopo la sconfitta nel 1945: un "risveglio" per la loro natura criminale.
Il 20 aprile 2007 il Canada e quelle confessioni religiose hanno subìto una pesante sconfitta morale quando il primo Capo di Governo nella storia del Canada ha pubblicamente preso coscienza di quelle ignorate migliaia di bambini morti nelle scuole residenziali cristiane indiane.
La portata di questa sconfitta deve ancora essere apprezzata dalla maggior parte dei canadesi o anche dalle popolazioni indigene. Ma il suo impatto sta diffondendo eco attraverso ogni livello di società e sta mettendo a repentaglio le stesse basi dell'esistenza del Canada.
Il problema ora è capire come tracciare le conclusioni generali di questa sconfitta con lo scopo di reinventare il Canada dall'alto al basso e dal basso all'alto, con un proposito semplice: l'insediamento di una decolonizzata, secolare e genuinamente democratica federazione di Stati sovrani: la Repubblica di Kanata.
DISFARSI DEL PASSATO, CREARE UN FUTURO
Il Canada non è mai stato autorizzato a diventare una nazione sovrana e democratica per via del suo ruolo storico di base per le risorse e mercato sequestrato a cominciare dagli inglesi, per finire con l'impero americano. Una tale dipendenza esigeva che il Canada rimanesse congelato come società coloniale, dominata dalla Chiesa, semifeudale. Una condizione che ha causato il genocidio di popolazioni indigene, la distruzione delle loro terre e che ora mette in rischio le vite di tutti noi.
Le due tentate rivoluzioni democratiche della nostra storia - le ribellioni fallite del 1837 nell' Upper e Lower Canada e l'insurrezione dei Metis (meticci, n.d.T.) del 1885 nel bacino del Red River - avevano come scopo comune la fine dell'oligarchia imperiale e la creazione di una repubblica democratica nella quale aborigeni ed europei potessero co-esistere equamente. Lo scoppio delle due ribellioni garantì che oligarchia e apartheid rimanessero la norma politica in Canada.
Eppure, la stessa visione di libertà che ha spinto le rivolte era stata dapprima offerta dalle Sei Nazioni dell'est ai sopravvenuti europei, attraverso il "Two Road Wampum" - Great Law of Peace, secondo il quale entrambe le culture avrebbero in futuro condiviso il territorio senza cercare di dominare o conquistare l'altro.
Tale offerta fu rifiutata non dagli europei, ma dai religiosi e dalle élite commerciali che prestavano servizio alle politiche estere di impero francese e inglese, specialmente durante le guerre europee di religione del XVII secolo.
Cattolici e protestanti hanno sovvertito cento volte i rapporti pacifici tra bianchi e nativi, anche all'interno di nazioni aborigene come Huron e Iroquois, attuando parte del loro piano di sterminio delle popolazioni non cristiane, per appropriarsi delle loro terre. Nelle parole del missionario gesuita Jean Brebeuf,
'Non può esserci nè pace nè parità tra selvaggi e cristiani. Questo è richiesto dalla nostra Fede e dal commercio di pellicce.'
Il Canada, come sappiamo, è cresciuto sulle basi di questa basica filosofia di Dominio Superiore Cristiano.
Ancora non c'è eguaglianza tra nativi e non nativi in Canada, a causa dell' Indian Act, da apartheid, che relega gli "Indiani" in una posizione separata e inferiore e trattiene la maggior parte di loro in uno stato di malattia permanente, esilio e povertà nelle loro terre. Un tale permanente colonialismo interno è richiesto dagli interessi domestici e esteri in corporazione tra loro, che mandano avanti il Canada come una pompa di benzina e un pub.
Abbastanza semplicemente, in un regime neocoloniale simile, dove la "Corona" legalmente possiede tutto il territorio, le popolazioni native devono continuare ad essere uccise, legalmente e metodicamente, perchè una tale rapina continui. Un tasso di mortalità degli aborigeni che è costantemente venti volte quello della media nazionale è la prova mortale di questo regime.
Questa realtà di genocidio non cambierà mai in Canada, per come è costituita nel presente, in quanto il mantenimento dei nativi e dei poveri, in via generale, come impotenti mucche da soldi da sfruttare è una parte istituzionalizzata della società canadese.
L'industria d'affari da nove miliardi degli indiani necessita di una popolazione malata, dipendente e di una classe accondiscendente di collaborative élite native per amministrare questo male. Infatti questo controllo totalitario delle popolazioni native che ne deriva, ad ogni livello, è precisamente ciò di cui hanno bisogno le multinazionali, bulimiche di risorse, per appropriarsi delle ultime scorte di petrolio, legname, minerali e acqua di quello che resta del territorio aborigeno.
Un tale regime criminale strutturato non si può riparare nè riformare, poichè si fonda sull'oppressione della maggior parte della popolazione, nativa o meno. L'esistenza dei canadesi in quanto "sudditi della corona" sotto la definitiva autorità di una persona - un governatore - responsabile solo nei confronti di un monarca straniero - equivale ad uno stato di schiavitù legalizzata completamente ripugnante per la democrazia e la sovranità.
'L'unico mezzo per riformare un sistema coloniale è quello di smantellarlo' ha detto la grandiosa nazionalista irlandese, Bernadette Devlin. E la chiave per smantellare l'oligarchia canadese è insediare un governo responsabile attraverso rigidi legami con la monarchia inglese e attraverso la creazione di una federata e secolare repubblica di nazioni indigene sovrane con piena proprietà pubblica dell'economia, del territorio nazionale e di tutte le sue risorse.
In breve, ogni vestigia di questo sistema che ha prodotto il genocidio in Canada sarà abolito, se persevereremo con serietà nel porre fine alla sua eredità e nel rendere giustizia alle popolazioni aborigene e ai sopravvissuti delle scuole residenziali.
Crediamo che l'attuazione sul nostro territorio della visione originale del "Two Road Wampum" è ancora possibile: eguaglianza e profonda giustizia tra tutte le nazioni. Ma per costruire questo sogno, dobbiamo prima smantellare ciò che l'ha impedito.
UN PROGRAMMA PER PORRE FINE AL GENOCIDIO
Il genocidio canadese legalizzato si è fondato storicamente su tre pilastri: un'oligarchia politico-coloniale protetta dall'autorità della corona inglese; una potente, irresponsabile oligarchia delle chiese cattoliche romane, anglicane e della Chiesa Unita creata dallo Stato; un'economia dipendente, controllata dalle potenze estere.
Per smantellare le cause originarie del genocidio canadese, dobbiamo sostituire tutti e tre questi sistemi, attraverso un processo di attiva decostruzione e ricostruzione: disfacendo ciò che ha causato il male e costruendo un nuovo regime politico e sociale che prenda il suo posto.
Per cominciare, il nostro scopo generale deve concretizzarsi attraverso i seguenti passi di 'decolonizzazione e decostruzione' con lo scopo ultimo di creare i presupposti per una repubblica realmente democratica e secolarizzata. (...)"
Fonti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Kevin_Annett
http://en.wikipedia.org/Canadian_residential_school_system
http://www.hiddenfromhistory.org/
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=19363 (da "Il Manifesto")