Lo spettacolo è sempre lo stesso. Solo che questa volta siamo a Palermo e non a Napoli.
4mila tonnellate d'immondizia che si accumulano nelle strade, 200 cassonetti bruciati, gli operatori ecologici della società Amia che manifestano davanti al Comune e che proclamano lo "sciopero bianco" (osservazione rigorosa dei regolamenti lavorativi dell'azienda).
Ma cosa c'è dietro alle solite immagini che testimoniano la cattiva gestione dei rifiuti nelle amministrazioni italiane?
Particolarismo, mafia e interessi privati perseguiti sfruttando le risorse pubbliche.
ETERNI BILANCI IN ROSSO DELL'AMIA
A scatenare la protesta degli operatori ecologici di Palermo è la preoccupante situazione di debito in cui versa il bilancio della società di cui sono dipendenti: l'Amia srl.
L'attuale Presidente del Consiglio d'Amministrazione dell'Amia è Marcello Caruso, politico PDL (uno dei tanti "uomini" appartenenti alla corrente Schifani-Alfano), nominato in carica nel dicembre 2008.
Ma prima del 19 dicembre 2008, un altro uomo del PDL, il senatore Enzo Galioto, ha guidato per dieci anni il CDA dell'Amia.
Nel gennaio del 2009 Enzo Galioto è stato interrogato dai pm di Palermo in merito a due indagini per presunto falso in bilancio (risalenti al 2005 e 2006), il senatore siciliano si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Ma se nel 2007 il bilancio dell'azienda presentava un passivo di 31 milioni di euro e il Governo stanziava 80 milioni di euro per la ricapitalizzaione dell'azienda; oggi il buco è di 150 milioni di euro e si è pensato bene di risolvere il bilancio in passivo proponendo l'aumento della tassa sui rifiuti nel comune di Palermo. Ancora una volta si vorrebbe far ricadere la disonesta gestione delle risorse pubbliche sulle spalle dei cittadini.
PERCHE' UN BUCO di BILANCIO DI 150 MILIONI DI EURO?
Nel video della conferenza stampa del consiglio comunale di Palermo le accuse dell'opposizione sono chiare: "è stata utilizzata un'azienda che dovrebbe essere patrimonio collettivo della città per accrescere il consenso di Forza Italia". Ancora, "per legge queste società erano obbligate a lavorare solo nel comune di Palermo". Infatti tra il 2005 e il 2006 i dirigenti Amia partono per 22 missioni, a Dubai negli Emirati Arabi, "alla ricerca di chissà quale gara d'appalto da aggiudicarsi".
Alberghi a 618 euro a notte; 20.000 euro spesi tra alberghi, ristoranti e voli aerei per tre giorni. Su Repubblica.it si racconta addirittura che "dalle ricevute rimborsate risulta che cinque funzionari avrebbero soggiornato contemporaneamente in due alberghi di due città diverse".
Ecco come, in parte, è venuto a formarsi un buco in bilancio di 150 milioni di euro. I dirigenti spendono 500 euro per un pranzo al ristorante e su chi si pensa di far ricadere il debito?
Sui cittadini, ovviamente. Proponendo in consiglio comunale l'aumento della tassa sui rifiuti che, complice la recente scissione del partito MPA ("Movimento per le autonomie" di Raffaele Lombardo) dalla maggioranza, per fortuna non è passata.
I LAVORATORI: LA PARTE A RISCHIO
In tutto questo sono ormai dieci giorni che i netturbini dell'Amia scioperano. La quantità di spazzatura accumulata nelle strade è tale che è stato richiesto l'intervento di esercito e Protezione Civile. Ma non dimentichiamoci che gli "operai della spazzatura" scioperano per protestare contro l'aumento della tassa sui rifiuti, contro i rischi che minano i loro futuri stipendi, contro i rinnovi contrattuali bloccati al 1999 e contro la mancata applicazione della legge 626 sulla sicurezza (gli operatori non dispongono nemmeno dei guanti protettivi). Il sito di Repubblica riporta la seguente dichiarazione dei sindacalisti dell'Amia: "Noi eravamo contrari all'aumento della Tarsu, vogliamo certezze. Sono pronte istanze di pignoramento per 10 milioni di euro nei confronti dell'azienda, ciò significa che i 7,5 milioni, compresi gli stipendi dei lavoratori, che il Comune girerà all'Amia a giugno saranno bloccati".
Soldi che invece di finire nelle tasche dei 2.700 lavoratori del gruppo Amia, andranno a tappare il buco in bilancio causato dalla disonestà di una misera manciata di dirigentucoli.
FONTI:
http://www.amianet.it/
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/spazzatura-palermo/rabbia-citta/rabbia-citta.html
http://www.rassegna.it/articoli/2009/06/01/47905/palermo-protesta-dei-netturbini-e-emergenza-rifiuti
http://www.ecoblog.it/post/8472/palermo-e-emergenza-rifiuti-bruciati-50-cassonetti-e-la-dirigenza-amia-va-a-dubai
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/40395/rifiuti-presidente-dellamia-enzo-galioto-risponde-indagato-falso-bilancio.htm
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