mercoledì 3 giugno 2009

Aggressione neofascista al capo della procura di Verona: non è casuale


Il capo della procura di Verona, Mario Giulio Schinaia, è stato aggredito da un neofascista nella notte tra l'1 e il 2 giugno. 
Secondo il procuratore le inchieste della procura di Verona devono aver infastidito "qualche gruppo di giovani che usa la violenza" e solo "'menti pigre' rischiano di non accorgersi di questa realtà". 



LA DINAMICA DELL'AGGRESSIONE: UNA VIGLIACCATA
"Schinaia, dopo aver partecipato ad una festa parrocchiale, stava andando a prendere la sua auto per far ritorno a casa quando si è accorto di essere seguito da un gruppo di giovani che tra loro parlavano ad alta voce usando parolacce. Poi, improvvisamente uno dei ragazzi si è staccato dal gruppo, ha raggiunto il magistrato e lo ha colpito alle spalle con una bottiglia vuota facendolo cadere a terra e coprendolo di insulti e frasi offensive." 



UN'AGGRESSIONE NON CASUALE
Il 29 maggio 2009 presso il Tribunale di Verona si sono tenute le due udienze connesse ai casi di violenza neofascista più gravi dell' ultimo anno. Il primo riguarda la morte di Nicola Tommasoli, deceduto il 5 maggio 2008 in seguito al pestaggio da parte di un gruppo di estrema destra. Il secondo riguarda l'aggressione di Piazza Viviani del 3 gennaio 2009, ai danni di una trentenne e di alcuni suoi amici. Per il caso-Piazza Viviani i sette indagati sono stati rinviati a giudizio, udienza fissata per il 26 giugno 2009. Per il caso Tommasoli, dei cinque colpevoli (di cui tre erano già agli arresti domiciliari) ne resta solo uno in carcere, Nicolò Veneri: sono stati concessi i domiciliari anche a Guglielmo Corsi. Inoltre la Corte ha disposto il dissequestro dei beni intestati a Corsi, accettando un deposito cauzionale di 180.000 euro. La prossima udienza è fissata al 23 giugno.



Nel post del 31 maggio "Gasparri vs. Repubblica" abbiamo già parlato di intimidazioni. L'aggressione al procuratore Schinaia dimostra l'esistenza di un complesso e diversificato sistema di minacce che in vari modi colpisce magistratura, giornalismo e società civile. Ricatto morale, lesioni fisiche, aggressioni verbali appartengono alla stessa famiglia. Le minacce ci ricordano che fare il proprio mestiere, fare informazione e esprimere opinioni diventa sempre più rischioso. 
Soprattutto nelle città come Verona in cui le ronde garantiscono tutto. 
Tutto tranne la sicurezza. 





FONTI:

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/aggredito-procuratore-verona/aggredito-procuratore-verona/aggredito-procuratore-verona.html?rss

http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20090530/pagina/15/pezzo/251134/



1 commento:

  1. fiorellamalinconico@hotmail.com4 giugno 2009 alle ore 02:51

    Si tratta di un ennesimo, grave attacco alla democrazia, alla libertà, alla tolleranza.
    Come avviene, purtroppo, sempre più di frequente, all'accaduto non è stato dato il dovuto ed il giusto risalto dai mezzi di comunicazione; ciò a riprova, se ce ne fosse bisogno, che il "berlusconismo" ha anestetizzato le coscienze civili degli italiani!

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